Luigi Mazzoni
Luigi Mazzoni, (Napoli, 4 febbraio 1932 – Roma, 24 novembre 2002) è stato un banchiere e dirigente italiano di aziende bancarie ed industriali pubbliche e private, tra i più riconosciuti esponenti degli anni del credito a medio termine negli anni '80 e '90.
Figlio dell’avvocato Renato Mazzoni e fratello del giornalista e sociologo, già direttore del Mattino, Orazio Mazzoni, Luigi si laurea in Ingegneria industriale con il massimo dei voti presso l’Università di Napoli, dove prosegue l’attività accademica svolgendo attività di ricerca e di studio applicativo nel campo della progettazione e valutazione di impianti industriali e tecnologici.
Dopo un breve periodo alla Montecatini ed all'Ilva di Bagnoli, dal 1963 entra all’Isveimer- Istituto per lo Sviluppo economico del Mezzogiorno - sotto la guida di Ferdinando Ventriglia.
Dal 1968 è all’Istituto di Credito per le Imprese di Pubblica Utilità (Icipu, successivamente incorporato nel Crediop - Consorzio di Credito per le Opere Pubbliche -, uno degli “Enti Beneduce”), tra le Banche di credito speciale più attive nei finanziamenti di progetti di realizzazione infrastrutturali ed industriali del Paese[1].
Successivamente, nel 1975, assunse l’incarico di direttore del Servizio Finanziamenti Interni del Crediop, con la responsabilità del Servizio Finanziamenti Imprese, diventando nel 1985 vice direttore generale dell’Istituto[2] e affiancando il direttore generale Giorgio Cigliana nel periodo di risanamento e di rilancio dell’Istituto.
Luigi Mazzoni
Già agli inizi degli anni '70, Luigi Mazzoni iniziò a studiare e ad applicare le prime ed innovative tecniche di istruttoria nei finanziamenti a medio/lungo termine diretti alle imprese industriali. Tale attività creditizia era riservata infatti, fino anni agli ’90, agli istituti di credito speciale e Mazzoni fu tra i primi banchieri italiani sulla scena del credito industriale (l'Icipu il primo istituto di credito) ad adottare i modelli di calcolo dell'obsolescenza tecnica applicati all'impiantistica, anche ai fini della stima del più corretto valore delle garanzie creditizie.
Nell’ambito di un’indagine conoscitiva sul finanziamento delle imprese industriali in Italia (Commissione Bilancio del Senato - Giugno 1978), Mazzoni, illustrò l’introduzione, nel processo di erogazione crediti interno all’Istituto, della prima applicazione in Italia del criterio a costi perequati. Tale metodologia avveniva prevalentemente nella fase di determinazione dell'entità del prestito da concedere ad una impresa industriale. Questa innovativa tecnica di modello di istruttoria creditizia era definita come determinazione del costo di ricostruzione effettuata sulla base dei costi storici, perequando questi tramite un’indicizzazione calcolata sugli incrementi per svalutazioni e sui decrementi per ammortamento o per deperimento[31]. Mazzoni ricercava e sperimentava in sostanza, modelli di valutazione adeguati ad individuare il reale valoredella garanzie degli impianti finanziati, rispetto ad un metodo in uso quasi esclusivamente basato sulla determinazione del mero valore cauzionale. Tale ultimo approccio, infatti, non era stato sufficiente in passato a mitigare le rilevanti perdite creditizie nella fase di escussione delle garanzie stesse nelle operazioni di finanziamento di credito industriale. In questa direzione Mazzoni incominciò quindi ad adottare i modellied i criteri di calcolo dell’obsolescenza tecnico-economica degli impianti, associati ai differenti impatti e nelle diverse fasce dimensionali delle imprese industriali. I fattori produttivi conseguenti pertanto, risultavano infatti fortemente dipendenti dalla reattività dell’impresa, che a sua volta era funzione della dimensione e delle differenti capacità di adattamento aziendale all’evoluzione tecnologica.
Inoltre Luigi Mazzoni, con riferimento all’introduzione dei primissimi ratios economico-finanziari e patrimoniali, esprimeva forti perplessità definendo “catastrofiche”, le applicazioni di strumenti comparativi con ratios americani alle nostre imprese e, considerando pressoché assenti in Italia, adeguati indici di produttività. Egli osservava oltre alla esigua presenza di riferimenti produttivi settoriali del Paese, soprattutto una assenza di riferimenti differenziati per dimensione d’impresa. Tali evidenze venivano anche sollecitate sulla scia di alcune indagini parlamentari sul comparto dell’industria chimica italiana dove venivano messi in luce i fattori di scarsa produttività italiana del settore rispetto ad altri Paesi.
1. ^ Storia del Crediop P.F. Asso - M. De Cecco - Editori Laterza 1994
2. ^ Il Messaggero 12 Gennaio 1985 Al Crediop una nuova vice direzione generale
3. ^ Corriere della Sera 10 Settembre 1988 Le due nuove poltrone dell’Imi e edll’Icipu di Marco Borsa
4. ^ Il Sole24Ore 6 Ottobre 1988 Direzione Crediop: Mazzoni sostituisce Cigliana
5. ^ Il Tempo 8 Ottobre 1988 Cambio della guardia al Crediop
6. ^ Econews 1988 Credito all'Ingegnere
7. ^ Il Mattino 8 Ottobre 1988 E bravo Mazzoni di Natale Berto
8. ^ La Repubblica 22 Dicembre 1989 - Crediop più grande nasce un colosso da 25.000 miliardi di Roberto Petrini
9. ^ La Repubblica 15 Febbraio 1992 Il Crediop pronto al grande passo entro l’anno si quoterà in borsa.
10. ^ Il Mondo – Le classifiche 1991
11. ^ Milano Finanza 15 settembre 1989 Mediobanca e Crediop in testa per efficienza
12. ^ Euromoney Gennaio 1991 Leaders of the Pack
13. ^ Il Mondo 26 Gennaio 1991 Crediop - Il Colosso che vince in redditività ed efficienza
14. ^ Il Mondo 7 Gennaio 1991 Crediop - Perché viene premiato da Euromoney
15. ^ Milano Finanza 4 gennaio 1991 Banche: per Euromoney è il Crediop di Baratta la migliore italiana
16. ^ Milano Finanza 7 Gennaio 1991 Euromoney giudica il Crediop la migliore
17. ^ Corriere della Sera 31 Maggio 1991 La Moody’s promuove Crediop e Fiat
18. ^ Il Giorno 3 Maggio 1991 Moody’s promuove Fiat e Crediop
19. ^ Il Tempo 3 Maggio 1991 Crediop: tripla “A” per emissioni eurolire
20. ^ Il Messaggero 3 Maggio 1991 Ancora tripla “A” al Crediop Moody’s conferma il massimo voto di affidabilità
21. ^ Il Mondo 19 Luglio 1993 Il Banchiere torna all’ingegneria
22. ^ ADNKronos 2 Luglio 1993 CTIP: Torna in Utile – Luigi Mazzoni Presidente
23. ^ Corriere della Sera 22 marzo 1996 Banco di Napoli, l’addio di Pace, Mazzoni Presidente di Nicola Saldutti
24. ^ Corriere della Sera 13 Giugno 1996 Banco di Napoli, slitta ancora il piano di ristrutturazione di Stefania Tamburello
25. ^ La Repubblica 26 Giugno 1996” Banconapoli, nuova cura nuova salvezza di F.M. Signoretti
26. ^ Banco di Napoli Spa – 1991-2002: un decennio difficile. Nicola de Ianni Ed. Rubettino Università 2007.
27. ^ Il declino del sistema bancario meridionale – Il caso del Banco di Napoli di Emilio Esposito e Antonio Falconio Ed. Ingegneria Economico Gestionale 2009
28. ^ Corriere della Sera 7 maggio 1996 Levi Montalcini la spunta, alla Treccani arriva Ciampi
29. ^ Corriere della Sera 22 Giugno 1997 Treccani, piccolo è bello di Maurizio Caprara
30. ^ La Repubblica 29 maggio 1997 Treccani due eserciti e una rissa di Eugenio Occorsio
31. ^ Senato della Repubblica VII Legislatura - Commissione Parlamentare Programmazione Economica, bilancio, partecipazioni statali. Indagine conoscitiva sul finanziamento delleimprese industriali in Italia – 18a seduta del 6 Giugno 1978 - Presidenza Colajanni. Audizione dei vertici dell’Icipu – Franco Piga, Corrado Conti, Luigi Mazzoni.